La ventunesima edizione del Convegno Regionale Andi Emilia-Romagna, svoltasi il 14 Settembre nella tradizionale sede dell’Hotel Dante a Cervia, ha avuto come argomento centrale quello delle principali difficoltà e dei possibili errori nella pianificazione e gestione di piani di cura multidisciplinari: una tematica di interesse trasversale per ogni professionista della categoria, che sempre più spesso si trova ad affrontare quadri clinici complessi in pazienti con necessità funzionali ed estetiche molto elevate. La giornata culturale ha come di consueto previsto una sessione per Odontoiatri ed una di aggiornamento per personale ASO, registrando una ottima affluenza di partecipanti.
La sessione di aggiornamento per il personale ASO, a cura della Dssa Mayra Girelli, è stata incentrata sull’intelligenza emotiva ed il suo ruolo di importante risorsa nel team odontoiatrico.
La sessione rivolta agli Odontoiatri, incentrata appunto su tematiche di pianificazione e difficoltà nella gestione di piani di trattamento interdisciplinari, ha visto susseguirsi interventi del Dr Diego Capri e del Dr Giacomo Ori, con frequenti esempi pratici e una vasta gamma di casi clinici complessi.
La giornata culturale è stata aperta dal saluto ai partecipanti del Presidente Regionale Dr Paolo Paganelli e dall’intervento in collegamento video del Presidente CAO nazionale Dr Raffaele Iandolo, che ha ricordato come nel corso di questi anni sia sempre stata fondamentale la sinergia tra l’operato di ANDI e quello della CAO nazionale, a sostegno e tutela della professione. Il Presidente Iandolo ha ricordato alcune tra le principali novità nelle tematiche lavorative dell’ultimo periodo, tra cui il Decreto Bollette e l’accesso dei laureati in Odontoiatria alle graduatorie di Specialistica Ambulatoriale, per potere operare nel contesto del SSN, ed ha inoltre ricordato come sia sempre più importante la necessità di corsi di formazione accreditati ed affidabili per gli Odontoiatri che intendano operare nell’ambito della medicina estetica. In un contesto dove sempre più professionisti nell’ambito dell’Igiene Dentale operano all’interno dello studio dentistico, il Dr Iandolo ha poi sottolineato come il ruolo dell’Odontoiatra debba rimanere centrale per permettere un adeguato coordinamento degli operatori e giungere ad un risultato terapeutico ottimale.
Il Dr Corrado Bondi, Vice Presidente Vicario, ha a questo punto portato i saluti del Presidente Nazionale Dr Carlo Ghirlanda, ringraziando l’esecutivo regionale Andi Emilia Romagna per il costante impegno ed il grande lavoro svolto nell’ultimo anno, ricordando anche il raggiungimento di importanti obiettivi sindacali come l’equiparazione tra Studio Associato e STP.
Il Presidente Regionale Dr Paolo Paganelli ha illustrato il lavoro dell’esecutivo regionale attualmente in corso, soprattutto in tema di problematiche autorizzative e di normativa in tema di sedazione per via inalatoria e endovenosa nello studio odontoiatrico. È stato menzionato il fervente impegno della Commissione Previdenza, anche in preparazione alla giornata del 19 Ottobre a Bologna dedicata proprio a questa tematica e che vedrà gli interventi del Dr Giovanni Pietro Malagnino, del Dr Marcello Chiozzi, del Dr Mario Raspini e del Dr Renato Mele. Il Presidente ha poi ricordato l’encomiabile ed intenso operato della commissione di Odontoiatria Speciale presieduta dal Dr Marco Magi, impegnata nella realizzazione di opuscoli e materiale informativo rivolto ai colleghi che hanno in cura pazienti con fragilità ed ai familiari dei pazienti fragili, in modo da trasmettere nozioni utili ad un corretto approccio terapeutico e ad una cooperazione efficace.
I lavori congressuali sono iniziati con l’introduzione del Segretario Culturale Dr Gian Paolo Montosi, che ha sottolineato la grande importanza di dedicare un evento formativo proprio a criticità ed errori nella realtà professionale quotidiana, sempre più ricca di situazioni cliniche complesse e di pazienti poli-patologici, ed il notevole impegno dei relatori, specialisti nell’ambito della Parodontologia e della Riabilitazione Protesica, ad offrire una visione ed un approccio sinergici tra le varie discipline utili a tutti i colleghi nell’organizzazione di un piano di trattamento.
Il Dr Diego Capri, specializzato in Chirurgia Parodontale e socio attivo SIdP, ha iniziato la propria relazione parlando dell’importanza di definire correttamente le caratteristiche di un caso clinico complesso per saperlo identificare, ricordando a questo proposito anche il grande contributo formativo del Dr Gianfranco Di Febo, recentemente scomparso dopo una vita dedicata al grande impegno professionale e didattico. Le caratteristiche che rendono un caso complesso possono infatti essere molto diverse tra loro: in modo particolare il Dr Capri si è riferito a casi clinici con problematiche nella zona estetica, che presentano difficoltà tecniche ed aspettative molto elevate da parte del paziente, oppure casi con problematiche generalizzate del cavo orale, che presentano invece difficoltà gestionali per pianificare e ordinare al meglio le differenti fasi del trattamento, interfacciandosi efficacemente con altri colleghi e specialisti soprattutto nel caso di pazienti poli-patologici. Il Dr Capri ha sottolineato l’importanza di stringere una solida alleanza terapeutica con il paziente, costruita attraverso una comunicazione efficace e possibilmente supportata da mezzi multimediali, in modo da fargli comprendere quale è la complessità attuale della propria situazione. È infatti essenziale che il paziente riceva tutte le informazioni sul suo caso in modo chiaro e comprensibile, che si renda conto di quanto le sue norme igieniche e comportamentali siano importanti per il buon esito delle cure e soprattutto quali aspettative di successo funzionale ed estetico gli si possano realisticamente prospettare. Spesso infatti quello che per il terapeuta è un buon risultato può non essere percepito come tale dal paziente, proprio perché presentava aspettative non realistiche o non aveva compreso correttamente il proprio quadro clinico.
La relazione del Dr Capri è stata incentrata sull’importanza di un approccio organizzato ed incrementale nella pianificazione della sequenza di trattamento, suddividendo questo in varie fasi con obiettivi clinici precisi da raggiungere in ciascuna di esse (soprattutto per quanto riguarda il mantenimento di un adeguato controllo della placca ed il miglioramento delle condizioni parodontali) e frequenti rivalutazioni del paziente prima di passare ad una fase successiva. Alcuni dei possibili errori nel trattamento di un paziente complesso possono infatti nascere proprio dalla mancata identificazione precoce di problematiche che ancora sussistano dopo le prime fasi del trattamento o dal mancato raggiungimento di parametri clinici che consentano di proseguire in sicurezza con le fasi successive. In queste situazioni, grazie a frequenti rivalutazioni del paziente da parte del medico, sarà fondamentale identificare subito le criticità e risolverle prima di procedere oltre, ripetendo le opportune fasi di trattamento e spiegando al paziente quali modifiche comportamentali deve ancora attuare, se questo è necessario.
Se infatti gli errori di procedura, fondamentalmente tecnici e legati agli aspetti pratici della professione, non sono eliminabili e possono sempre essere commessi anche dal professionista più esperto, gli errori di processo e pianificazione sono prevenibili e potenzialmente molto gravi, perché possono compromettere il buon esito di un piano di cura complesso anche se le sue fasi sono eseguite in modo tecnicamente corretto. Sono proprio questi errori che, grazie ad un approccio corretto, organizzato ed incrementale alle varie fasi del piano di cura, possono e devono essere prevenuti dal professionista.
Sono state evidenziate, in merito alla pianificazione delle fasi del trattamento e alla gestione del passaggio alle sue fasi successive, le risorse offerte da un corretto impiego di moderni programmi con intelligenza artificiale. Questi possono infatti essere di notevole aiuto al clinico nella registrazione e nella rivalutazione di tutti i parametri clinici che attestino il successo delle prime fasi di trattamento o che rimarchino la necessità di ulteriori controlli prima di proseguire oltre, in modo da procedere in modo organizzato e sequenziale nelle varie fasi di un piano di trattamento.
Il Dr Giacomo Ori, specializzato in riabilitazioni protesiche e socio attivo AIOP, ha sottolineato come un flusso di lavoro coadiuvato dai corretti strumenti digitali possa essere di notevole aiuto anche nella comunicazione con il laboratorio odontotecnico e nella pianificazione da parte del clinico di molte delle fasi della sequenza operativa protesica. Si è poi sottolineato come i sistemi digitali, oltre ad essere di grande aiuto nella pianificazione ed organizzazione di un trattamento complesso e alla registrazione di moltissimi parametri utili anche ai fini medico-legali, siano in grado di fornire supporti grafici e visivi che permettano al paziente di comprendere al meglio la qualità dell’operato del medico e il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Questo contribuirà a far comprendere a pieno al paziente anche la qualità intellettuale dell’operato dell’odontoiatra, più che gli aspetti prettamente tecnici e pratici, riconoscendone a pieno la professionalità e aderendo con più motivazione ai richiami di mantenimento igienico.
A seguito di questa prima parte della relazione, il Consigliere Oris Broker Dr Massimo Manchisi ha ricordato il notevole impegno di Andi nell’esortare tutti i soci a raccogliere adeguatamente ed estesamente i dati clinici dei pazienti e la documentazione del proprio operato professionale, come evidenziato dai relatori nel corso della mattinata, al fine di prevenire e gestire al meglio anche le possibili problematiche medico-legali. È stato sottolineato come una adeguata raccolta dei dati clinici sia fondamentale per risolvere buona parte dei contenziosi in via extragiudiziale, grazie anche alla presenza di fiduciari e liquidatori formati specificamente tra i colleghi che si occupano di odontologia forense. È stato poi ricordato in questa sede il grande impegno di Andi nella creazione di polizze, per mezzo della Convenzione con Oris Broker, che non offrano coperture solo al singolo Odontoiatra, ma anche a strutture dove operano sinergicamente più professionisti. Le polizze Andi-Oris Broker, con estensione di copertura a collaboratori, garanzie pregresse e postume sull’operato dell’Odontoiatra e copertura in caso di infortuni e malattie anche per i primi 30 giorni (periodo appunto non previsto dalla copertura ENPAM), offrono infatti una copertura completa e vantaggiosa per ogni tipo di realtà professionale.
Il Dr Capri e il Dr Ori hanno a questo punto ripreso la propria relazione concentrandosi sul tema del riconoscimento e della gestione degli errori in un piano di trattamento, evidenziando come questi, che spesso non sono mostrati e discussi dai professionisti, debbano invece essere analizzati come fonte di apprendimento. È stato sottolineato come questi errori non siano necessariamente tecnici, ma possano anche risiedere nella mancata comunicazione efficace con il paziente: se infatti questi non comprenderà pienamente le sue attuali condizioni e quali obiettivi terapeutici ci si possa realisticamente prefissare, anche quello che per il terapeuta è un successo clinico potrà non essere percepito come tale dal paziente. Attraverso un corretto dialogo, possibilmente coadiuvato da supporti grafici e digitali che nel panorama tecnologico moderno offrono notevoli potenzialità, sarà infatti molto importante da parte del medico fornire al paziente informazioni chiare e più facilmente comprensibili e verificare se questi ha compreso pienamente la situazione ed è disposto a cooperare con il professionista, o se invece presenta aspettative non realistiche o non è disposto ad attuare le opportune modifiche nei propri comportamenti. Si è infatti evidenziato come, dopo una raccolta esauriente dei parametri clinici e una loro registrazione possibilmente digitale che ci permetta di illustrare chiaramente la situazione, sia importante identificare i pazienti che, probabilmente per ragioni psicologiche, personali o dovute a trattamenti precedenti che non li hanno soddisfatti, non sono allineati con gli obiettivi terapeutici prefissati. I relatori hanno sottolineato come, specialmente nell’ambito di interventi volti a modificare l’estetica del sorriso del paziente, che questi valuta con parametri soggettivi e personali, sia molto importante saper cogliere nelle prime visite possibili caratteristiche personali e psicologiche tali per cui il risultato finale potrà non essere accettato con soddisfazione ed evitare dunque un trattamento da cui il paziente non trarrebbe il beneficio richiesto.
Dopo l’intervento del Dr Mario Raspini, membro dell’Assemblea Delegati di Fondo Sanità, sull’importanza della previdenza integrativa per gli Odontoiatri nel panorama pensionistico attuale, i lavori congressuali sono ripresi nel primo pomeriggio con l’intervento del Segretario Culturale Regionale. Il Dr Montosi, prima di cedere nuovamente la parola ai relatori, ha ricordato il grande lavoro svolto dalla Commissione Aggregazione e Subentro Generazionale nella realizzazione di un pratico manuale, distribuito gratuitamente in sede congressuale e già inviato alle varie sezioni provinciali, che possa aiutare al meglio i soci con le opportune informazioni su queste tematiche nell’attuale panorama professionale.
Il Dr Capri e il Dr Ori hanno ripreso la loro relazione soffermandosi sull’importanza, a seguito di una adeguata comunicazione con il paziente, del suo coinvolgimento nelle decisioni terapeutiche. Questo, oltre a rafforzare quella alleanza terapeutica tra medico e paziente che sta alla base del successo finale, sarà certamente un predittore importante di soddisfazione della terapia da parte del paziente e di una sua maggiore aderenza al programma di mantenimento. È stato poi ricordato come una corretta pianificazione sia alla base del successo di un piano di trattamento multidisciplinare e come il processo decisionale sul tipo di terapia risulti cruciale per il suo successo. Se infatti la raccolta iniziale dei dati clinici o la loro interpretazione e costante rivalutazione non saranno eseguite correttamente, si rischierà di incorrere proprio in quegli errori di processo che possono inficiare il risultato finale delle cure. Valutando correttamente l’insieme dei dati, l’entità e le caratteristiche dei difetti parodontali, l’estetica del sorriso del paziente e le sue aspettative e disponibilità, si potranno scegliere correttamente la terapia parodontale chirurgica e la successiva riabilitazione protesica più indicate. Sono stati illustrati molti casi clinici complessi, mostrando come con il corretto flusso decisionale e procedurale gli interventi di chirurgia resettiva e/o rigenerativa, possano e debbano integrarsi con una riabilitazione protesica funzionalmente ed esteticamente adatta al paziente.
Il Dr Giacomo Ori ha a questo punto ricordato le grandi potenzialità offerte dalle moderne tecnologie digitali nell’ambito delle riabilitazioni protesiche. Oltre a permettere una efficace prefigurazione del caso ed una sua corretta pianificazione, queste tecnologie consentono una efficace e rapida comunicazione con il laboratorio odontotecnico. Questo permetterà anche di evidenziare rapidamente necessità e criticità nella gestione delle fasi protesiche e fornirà spesso al clinico una utile guida su come impostare posizionamento implantare e tipologia di preparazione protesica in funzione del risultato finale pianificato digitalmente. Con questa tecnologia il clinico avrà inoltre un efficace strumento di comunicazione con il paziente, potendogli mostrare con strumenti visivi e di chiara comprensione quello che potrà essere il risultato terapeutico finale e valutando subito se questo è in linea con le sue richieste o se è opportuno cercare soluzioni differenti.
Il Dr Capri ha a questo punto ricordato come, una volta portata a termine la riabilitazione, il paziente debba essere costantemente rivalutato e motivato a seguire il programma di mantenimento parodontale. Valutando regolarmente i dati clinici ed intercettando il prima possibile eventuali problematiche, sarà infatti possibile intervenire precocemente rimotivando il paziente e mettendo eventualmente in atto le altre misure terapeutiche necessarie. Si è sottolineato come il ruolo dell’Odontoiatra sia anche quello di fornire e ripetere al paziente tutte le informazioni utili al mantenimento del risultato conseguito. Se infatti è fondamentale informare chiaramente il paziente delle proprie condizioni iniziali e spiegargli le motivazioni che hanno portato all’elaborazione del suo piano di cura, è altrettanto importante renderlo edotto dell’importanza di mantenere un basso livello di infiammazione parodontale nel tempo per non inficiare la stabilità della riabilitazione eseguita. Non c’è accordo unanime in letteratura sulla precisa frequenza con cui i richiami igienici debbano essere eseguiti, ma è ampiamente dimostrato da numerosi studi che tali richiami debbano essere molto frequenti nei pazienti con problematiche parodontali, soprattutto se si tratta di fumatori, diabetici o pazienti con tasche parodontali residue. Oltre alla frequenza con cui eseguire i richiami, è fondamentale che questi siano eseguiti con regolarità, senza lasciare passare lunghi periodi di tempo o perdere aderenza al programma di mantenimento: il paziente deve essere chiaramente informato che la mancanza di regolarità nei richiami aumenterà in modo significativo il rischio di perdita di elementi dentari e di compromissione della stabilità della riabilitazione eseguita.
I relatori hanno in conclusione sottolineato come, alla base della corretta gestione di un trattamento complesso, debba esserci e protrarsi nel tempo una corretta informazione del paziente e una comunicazione efficace con lui e con tutti i professionisti che operano nello studio. La comunicazione con il paziente dovrà essere chiara e allineata tra tutti i professionisti, dall’Odontoiatra all’Igienista Dentale e dalle assistenti alle segretarie, in modo da produrre risultati migliori e più efficaci.
Il Segretario Culturale Dr Gian Paolo Montosi ha dunque ringraziato i relatori per il loro impegno nella giornata, sottolineando ancora l’importanza e l’attualità delle tematiche trattate, e ha ricordato ai Soci che presto saranno loro comunicati i prossimi appuntamenti culturali e le tematiche degli incontri del prossimo anno. Il Dr Paganelli e il Dr Montosi hanno concluso i lavori congressuali ringraziando nuovamente i relatori, a nome dei quali è stata fatta una donazione presso l’associazione benefica Andi Onlus, e salutando i soci in attesa dei prossimi appuntamenti culturali.
Dott. Michele Foracchia